Il calendario Gregoriano
Nel concilio di Nicea (anno 325) la chiesa stabilì il 21 marzo il giorno di Pasqua (data fissa), ma con lo slittamento dei secoli, dovuto al calendario Giuliano, la data non risultava più esatta.
Ciò venne fatto notare da Egnatio Danti al Papa Gregorio XIII.
Il giorno di Pasqua doveva essere l'equinozio di primavera, ma in quegli anni (circa 1580) il sole lo aveva già superato di 10 giorni.
Sul pavimento del solaio della Torre dei Venti del Vaticano vi è ancora tracciata la linea meridiana con cui Danti dimostrò al Papa che il Sole passava all'equinozio l'11 marzo e non più il 21.
Appreso ciò, sotto suggerimento di Cristoforo Clavio (Christophorus Clavius), il Papa intervenne: fece saltare di colpo 10 giorni nell'anno 1582 dal giovedì 5 ottobre al venerdì 16 ottobre e modificò la regola dei giorni bisestili.
Per ottenere tale regola valida e duratura col passare dei secoli, si ricorse alla matematica.
Calcolato l'effettiva durata dell'anno, cioè 365,2422 giorni, la si trasformò in forma frazionata con il seguente risultato:
365+(1/4)-(1/100)+(1/400)-0,0003 = 365,2422
Interpretiamo questa formula: se si adotta un calendario con 365 giorni all'anno si commettono degli errori per cui bisognava risolvere tali problemi.
Nella tabella seguente è specificato come.
Errore | Correzione | |
+ 1/4 | Vi era un giorno in più ogni 4 anni | Venne aggiunto un giorno (29 febbraio) negli anni bisestile (questi erano tali se divisibili per 4). |
- 1/100 | Vi era un giorno in meno ogni 100 anni | Escluse l'anno bisestile negli anni centenari. |
+ 1/400 | Vi era un giorno in più ogni 400 anni | Inserì il giorno bisestile negli anni divisibili per 400 (o con le 2 cifre divisibili per 4) nonostante siano centenari. |
- 0,0003 | Vi era un giorno in meno ogni 3.333 anni | Non fece nessuna correzione. |
Gli anni centenari non dovevano essere bisestili tranne quelli divisibili per 400.
La correzione dell'ultimo punto spetta a chi vivrà nel 4.900 non adottando l'anno bisestile nel 4896 o nel 4904.
L'inizio delle stagioni varia di 1 giorno per l'intercalare dell'anno bisestile.
Equinozio d'autunno: 22-23 settembre
Solstizio d'inverno: 21-22 dicembre
Equinozio di primavera: 20-21 marzo
Solstizio d'estate: 21-22 giugno
Gregorio voleva solo ripristinare la data della Pasqua con l'astronomia.
La riforma venne diffusa ove era possibile, tra i vari paesi con le varie rivalità storiche, religiose e politiche; col passare del tempo, però, tutti si adeguarono, fino alla Grecia, ultima, che si adeguò nel 1928.
Anche storicamente abbiamo avvenimenti che riguardano questo fatto: la "rivoluzione di ottobre" in Russia nel 1918 si svolse, secondo il calendario Gregoriano, a novembre.
Dubbi sull'esattezza di questo sistema serpeggiava anche dopo molti anni, tanto che venne costruita una meridiana nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma da Francesco Bianchini che, nell'anno 1700, sarebbe servita per vedere in che giorno era l'equinozio di primavera.
La prova venne fatta proprio in quell'anno perché si verificava una importante riforma del calendario Gregoriano che considerava il centenario non bisestile in contrasto con quello Giuliano.
Per sapere che esito ebbe quel test basti sapere che oggi è in vigore il calendario Gregoriano.
Ci sono comunque 2 critiche da fare a questo calendario, nonostante abbia risolto numerosi problemi del passato:
varia il numero dei giorni tra i mesi e tra gli anni (disturbo della vita sociale) ed è variabile il giorno di Pasqua (oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile).